Hanno analizzato l’acqua delle fontane pubbliche: pensateci bene prima di berla

Le fontane pubbliche possono sembrare una salvezza quando l’afa toglie il respiro e la bocca si secca ma attenzione a berne l’acqua.

I cittadini devono conoscere i risultati di un’indagine eseguita da Altroconsumo sull’acqua delle fontanelle che troviamo in città per farci dissetare gratis. Se si vuole tutelare la propria salute meglio portare una bottiglietta d’acqua con sé perché gli esami hanno rilevato TFA ossia una sostanza della famiglia dei PFAS.

Acqua dalla fontanella
Hanno analizzato l’acqua delle fontane pubbliche: pensateci bene prima di berla (Ospedaleudine.it)

La salute dei consumatori è messa continuamente a rischio non solo a causa dei continui richiami alimentari comunicati dal Ministero della Salute ma anche per l’acqua che viene bevuta. Nell’acqua minerale venduta in bottiglia si trovano i PFAS, composti chimici tossici che se accumulati nell’organismo possono provocare problemi al fegato, obesità, malattie tiroidee, problemi di fertilità e cancro.

Un test eseguito da PAN Europe su 19 bottiglie di marchi diversi ha attestato la presenza di PFAS in 10 marchi. Il livello rientrava nei limiti guida per la salute delle persone stabiliti dalle Autorità UE e, di conseguenza, pur bevendo 2 litri di acqua al giorno si può stare relativamente tranquilli. Sicuramente, poi, i livelli di PFAS nelle bottiglie sono inferiori rispetto i TFA dell’acqua del rubinetto. TFA trovati anche nelle fontanelle pubbliche.

Altroconsumo e i risultati sui test dell’acqua delle fontane pubbliche

L’associazione dei consumatori ha analizzato l’acqua del rubinetto prelevata da fontanelle di grandi città (Torino, Milano, Sondrio e Firenze) e vicine alle sorgenti delle acque in bottiglia. Quattro campioni su quindici hanno superato i limiti di Legge di PFAS e in tutti i quindici campioni è stata rilevata presenza di TFA con concentrazioni tre 274 e 920 nanogrammi per litro.

Bere alla fontanella
Altroconsumo e i risultati sui test dell’acqua delle fontane pubbliche (Ospedaleudine.it)

Nei quattro campioni peggiori i valori superavano la soglia limite di 500 nanogrammi per litro. Il dato maggiore a Torino casa dell’acqua (920) e quello più basso a Milano in piazza Duca d’Aosta (274). Nel mezzo le fontanelle di Firenze in Piazza della Repubblica, Paesana, Torino Piazza Galimberti, Luserna San Giovanni, Valdisotto, Galliano, Bagolino, Sondrio via Orobie, Graglia, Garessio, Rorà, Ormea e Darfo Boario Terme.

In otto casi su dieci le concentrazione di TFA nelle acqua pubbliche sono simili a quelle nelle acqua in bottiglia o di poco inferiori. In generale parliamo di una sostanza diffusa nelle acque e nel ciclo idrico. Ecco perché Altroconsumo ha chiesto al Parlamento che il TFA venga considerato come PFAS e venga considerato lo stesso limite di 500 nanogrammi per litro. Inoltre l’associazione continuerà a spingere verso una maggiore trasparenza e sicurezza dell’acqua potabile e ha già avanzato una proposta all’UE per limitare l’uso dei PFAS.

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