INPS sta chiedendo la restituzione del bonus nido: in alcuni casi si superano i 10.000 euro

Le famiglie che hanno usufruito del Bonus asilo nido potrebbero essere nei guai. L’INPS sta chiedendo la restituzione dei soldi.

Per accedere ai Bonus bisogna soddisfare dei requisiti. In molti casi l’INPS prima eroga i soldi dietro richiesta del cittadino, poi effettua dei controlli per verificare che il diritto alla prestazione sia reale. Chi ha commesso errori ora pagherà caro perché dovrà restituire i soldi all’ente della previdenza sociale.

Il più grande incubo si sta avverando, tantissime famiglie dovranno sborsare anche fino a 10 mila euro per restituire soldi percepiti non avendone diritto. In quanto tempo? Entro 30 giorni dalla notifica. L’INPS giustifica la richiesta parlando di indebita percezione, le famiglie da parte loro sostengono di aver seguito la procedura correttamente e di rispettare i requisiti di ammissione al Bonus asilo nido.

L’ente parla di irregolarità nella documentazione allegata alla domanda oppure nella scelta degli asili in cui mandare i figli optando per strutture non convenzionate oppure non riconosciute. I guai al momento sono arrivati per tante famiglie della provincia di Salerno ma non è detto che i controlli non portino ad altre situazioni simili. Quello che doveva essere un aiuto si è trasformato in motivo di disagio economico e psicologico.

Bonus asilo nido, controllate requisiti e diritto alla misura

Il Bonus asilo nido è ancora richiedibile nel 2025. Prima di inoltrare domanda controllare bene i requisiti e la procedura da seguire per evitare un domani di ritrovarvi nella situazione delle famiglie di Altavilla Silentina. Queste stanno organizzando una class action contro l’INPS, vorrebbero far valere il principio di buona fede. Chiedono che vengano puniti solo i responsabili della gestione sbagliata delle pratiche e che l’ente proceda con una moratoria immediata delle domande di rimborso.

La misura è erogata a copertura delle rette di iscrizione al nido per i figli fino a 3 anni di età o per l’assistenza a domicilio per i figli con gravi patologie croniche. L’importo varia in base all’ISEE. 3.600 euro per i bimbi nati dal 1° gennaio 2024 con ISEE entro 40 mila euro e 1.500 euro con ISEE oltre i 40 mila euro.

Per i bambini nati prima del 1° gennaio 2024, invece, l’importo è di 3 mila euro con ISEE entro 25.000,99 euro, 2.500 euro fino a 40.000 euro e 1.500 euro oltre i 40.000 euro. L’ISEE di riferimento è l’ISEE minorenni. Gli asili nido possono essere sia privati che pubblici, l’importante è che siano autorizzati e convenzionati. Dettaglio da appurare per non rischiare di ritrovarsi con la richiesta dell’INPS di restituzione di 10 mila euro.