Etichette fuorvianti e quantità di prodotto nocive, i cereali per la colazione dei più piccoli sono tutt’altro che un alimento davvero salutare.
I cereali che diamo a colazione ai nostri figli fanno sempre più male: considerati un elemento fondamentale del consumo mattutino dei bambini, in realtà, risulterebbero sempre meno salutari. L’allarme arriva dagli USA, dove il consumo di cereali a colazione è praticamente una tradizione, ma adesso deve scontrarsi con la realtà dei fatti, ovvero che il loro consumo nuoce e non poco alla salute dei nostri figli.
In base al nuovo studio pubblicato su JAMA Network Open, le etichette dei cereali che diamo ogni giorno ai nostri bambini a colazione sarebbero fuorvianti, e i piccoli verrebbero esposti a quantità nocive di zuccheri, sodio e grassi, con tutte le conseguenze del caso, che in molti conoscono bene. In realtà, non sarebbe nemmeno il primo studio che va in questa direzione e la situazione negli anni è anche peggiorata.
Lo studio recentemente pubblicato rivela un dato spiacevole, ovvero che tra il 2010 e il 2023 i cereali hanno registrato “notevoli aumenti di grassi, sodio e zuccheri, a fronte di una diminuzione di proteine e fibre”. Questi alimenti ritenuti sani contengono poi “alti livelli di zuccheri aggiunti, con una singola porzione che supera il 45% del limite giornaliero raccomandato dall’American Heart Association per i bambini”.
Gli autori dello studio hanno messo sotto esame oltre mille cereali commercializzati per bambini dai 5 ai 12 anni, rilevando un aumento del 34% del contenuto di grassi, del 32% del contenuto di sodio e dell’11% del contenuto di zuccheri in meno di tre lustri, ovvero da quando nel 2010 è iniziata l’osservazione dei prodotti, fino a un paio di anni fa. Si punterebbe, dicono gli studiosi., più al gusto del prodotto che a un reale fabbisogno energetico.
Gli esperti, intervistati da diversi quotidiani statunitensi in relazione a questa recente ricerca, condividono le loro preoccupazioni sia per un mercato e un’industria alimentari che risultano confusi, sia per le conseguenze negative per la salute derivanti dal consumo di cibi ultraprocessati, “tra cui obesità, diabete, malattie cardiache e morte prematura”, come afferma in maniera perentoria Leana Wen, esperta di benessere della CNN.
Anche il consumo di alti livelli di sodio durante l’infanzia è causa di problemi di salute a lungo andare, che comporta in primis un aumento della pressione sanguigna. Dall’altra parte, va tenuto conto che le proteine per i bambini sono un toccasana nel supporto della crescita, della muscolatura e dello sviluppo del loro sistema immunitario. I dati ci dicono che circa un terzo dei bambini americani mangia cereali ogni mattina: se i genitori non possono fare a meno di acquistarli, devono controllare le etichette.
Sarebbe ideale servire cereali con “zuccheri aggiunti inferiori a nove grammi a porzione”, dice sempre Leana Wen, ricordando che anche solo 10 grammi a porzione “rappresenterebbero già il 20% dell’intera quantità di zuccheri aggiunti raccomandata al giorno”. Purtroppo, non è solo un problema di cereali: secondo una recente analisi, il 60% degli alimenti commercializzati per neonati e bambini piccoli non ha standard nutrizionali adeguati.
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