I controlli dell’INPS sull’Assegno di Inclusione puntano a far emergere i nomi dei cittadini che stanno commettendo un abuso.
Ricordate i furbetti del Reddito di Cittadinanza? Persone che percepivano ogni mese la “paghetta” dello Stato indebitamente. L’INPS non vuole commettere lo stesso errore e grazie alla collaborazione con la Corte dei Conti i cittadini che stanno commettendo abusi verranno individuati.
Ogni Bonus, ogni prestazione o agevolazioni prevede dei requisiti da soddisfare per poter ottenere i soldi promessi. Chi altera informazioni per ricevere le misure commette un reato punibile con sanzioni amministrative e anche con la reclusione nei casi più gravi. In più il cittadino accusato di aver sottratto somme non spettanti dovrebbe restituirle totalmente allo Stato.
Si capisce come chi sa di non essere perfettamente sicuro di aver diritto all’Assegno di Inclusione ora tema delle ripercussioni molto gravi. INPS e Corte dei Conti hanno firmato il Protocollo Biennale per lo scambio dei dati ogni sei mesi e per la vigilanza anticipata contro gli abusi. I controlli sull’Assegno di Inclusione verranno ora rafforzati così come sul Supporto per la Formazione e il Lavoro. Nessuno è al sicuro ma in modo diverso.
L’accordo tra INPS e Corte dei Conti è innovativo perché le verifiche non scatteranno dopo che il cittadino ha iniziato a ricevere i soldi bensì prima in modo tale da non sprecare risorse dello Stato. La collaborazione tra Carabinieri e Guardia di Finanza e la possibilità di usare tecnologie avanzate per analizzare i dati consentirà di svolgere controlli preventivi in caso di situazioni sospette.
L’intento non è punire a posteriori ma evitare proprio che i soldi vengano erogati senza diritto. Inizialmente questa strategia verrà usata per i percettori di AdI e di SFL ma poi si potrebbe estendere anche alle altre misure fiscali. L’importante è che la privacy sia garantita durante lo scambio di informazioni e che non si verificano dispersioni di dati o uso improprio degli stessi.
Quando si invierà domanda per accedere ai sussidi economici o per richiedere il rinnovo – ricordiamo che i primi 18 mesi di erogazioni sono terminati per chi ha fatto domanda a gennaio 2024 – bisognerà prestare molta attenzione ai requisiti di accesso alla misura ed evitare di commettere un reato più o meno inconsapevolmente. Con i nuovi controlli le erogazioni nemmeno partiranno per tutelare la spesa pubblica. Chi invece ha reale diritto all’Assegno di Inclusione non deve temere nulla, anzi forse riceverà un extra di 500 euro durante il mese di sospensione il cosiddetto Bonus ponte.
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